Da alcuni mesi si fa un gran parlare della crisi idrica che sta attraversando lo Stato di San Paolo. Qui il problema ha bisogno di una soluzione urgente, urgentissima, considerato che in alcuni quartieri l'acqua viene razionata giá da tempo e che migliaia di persone sono costrette a rifornirsi di acqua a pagamento con le autobotti. Tant'è che Google ha registrato in quello Stato un forte aumento nella ricerca di parole come "autobotti" e "prezzo dell'acqua", ma anche di preghiere per far piovere. Sì, perché proprio in questa stagione, che è quella delle piogge, di acqua se ne è vista poca, aggravando notevolmente la siccità che già stava colpendo la regione sudest del Brasile.

Ma l'allarme riguarda più in generale tutto il Brasile, dove diverse aree metropolitane rischiano il collasso idrico, tant'è che anche lo Stato di Rio de Janeiro e del Minas Gerais hanno in programma un piano di razionamento nel caso in cui la situazione continui a precipitare.
Fra le cause di questa preoccupante crisi c'è senz'altro il cambiamento climatico, che ha provocato negli ultimi anni siccità, temperature sopra la media stagionale e mancanza di acqua piovana.
Ma c'è chi punta il dito sulla politica, e non a torto, visto che la catastrofica situazione attuale è stata prevista da più di un decennio, ma questo non è servito a programmare degli interventi seri e risolutivi. L'Amministrazione locale è partita in ritardo per quanto riguarda l'ampliamento dei bacini di accumulo, mentre ha concentrato gli investimenti su interventi che servivano a far entrare prima i soldi in cassa. Gli investimenti strutturali di lungo periodo sono stati invece trascurati (non avendo un ritorno immediato). Uno dei progetti che la Sabesp (la compagnia che si occupa delle risorse idriche nello Stato di San Paolo) aveva in cantiere già dal 2004 è la trasposizione del fiume Paraíba do Sul al fine di alimentare uno dei bacini idrici che riforniscono la capitale paulista. Ma per qualche motivo il progetto è stato avviato solo ora, il che significa che dará dei risultati drammaticamente in ritardo.
Le misure prese per tamponare momentaneamente l'emergenza sono state la diminuzione della pressione idrica in determinati orari (ciò che ha causato la mancanza di acqua in molte abitazioni, soprattutto nelle periferie), e l'applicazione di multe per chi eccede nel consumo di acqua (mentre vengono premiati i consumatori virtuosi). Queste misure resteranno in vigore per tutto il 2015, in attesa di installare nelle abitazioni degli "economizzatori" per ridurre gli sprechi.
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Molte attività produttive saranno poi paralizzate, con conseguenti licenziamenti (o chiusure di piccole imprese, si pensi alle lavanderie, solo per fare un esempio). Si profila una crisi nella produzione agricola, per cui i prodotti alimentari saliranno di prezzo.
Chi vive in Brasile, insomma, vedrà aumentare i prezzi di tutto, aumento che si aggiungerà alla normale inflazione, che qui fa già paura.
E, come si dice, last but not least, si consideri che la stragrande maggioranza dell'energia elettrica prodotta in Brasile deriva dalle centrali idroelettriche. Giá attualmente infatti si assiste a temporanei black out causati dalla mancanza di acqua. Cosa può succedere se continuerà a non piovere?
Sperando che le autorità si diano una svegliata per far fronte seriamente al disastro che si sta configurando, non ci resta che fare due cose: non sprecare l'acqua e tentare con la danza della pioggia.
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