Ci risiamo. Autisti e controllori degli autobus sono di nuovo in sciopero qui nel DF. Già da tre giorni. L'ultimo era stato più o meno tre mesi fa. Stavolta il motivo del contendere è la richiesta di un aumento salariale del 20% (il salario di un autista è di R$ 1928 e di un controllore R$ 1008, fonte g1.globo.com) e di un aumento dei buoni pasto del 30%, oltre che di un
plano de saude familiare (attualmente hanno diritto ad un
plano individuale). La controparte ha offerto un aumento dell'8,34%. E ora, finché non si metteranno d'accordo, tutti a piedi, o meglio con mezzi alternativi. Infatti lo sciopero, qui, è più o meno annunciato (magari un'ora prima), ma la sua fine, signore e signori, no.
Si sciopera ad oltranza.
Ricordo che nel 2012, ad esempio, gli studenti di tutte le università federali hanno dovuto aspettare
4 mesi (dal 17 maggio al 16 settembre) la fine dello sciopero indetto dai professori per il miglioramento delle proprie condizioni lavorative. Alla fine c’è stato lo slittamento dell’anno accademico di un intero semestre.
Sciopero ad oltranza, nel caso del trasporto pubblico, significa il ricorso al trasporto pirata, e tanto traffico in più (della situazione drammatica sulle strade ho già parlato nel post
Caos e morti sulle strade di Brasilia). Cos'è il trasporto pirata? Semplice: chi ha a disposizione un mezzo, qualsiasi mezzo, moto, auto, van, pullman, sostituisce gli autobus pubblici chiedendo un prezzo (e offrendo un servizio) variabile. Per l'attuale sciopero sembra la richiesta arrivi fino a R$ 10 (contro i 3 del trasporto pubblico). E non manca chi tenta di attrarre clienti offrendo il wifi sul proprio van...
|
Fonte: Correio Braziliense |
In generale, comunque, per non incappare in problemi quotidiani più o meno seri, consiglio a chi decide di vivere (ma anche di viaggiare) in Brasile di buttare sempre un
occhio alle notizie, per non farsi sfuggire l’incombere di uno
sciopero.
Una sentenza ha stabilito che deve essere garantito un funzionamento minimo
per alcuni servizi pubblici, ma fra questi non sono inclusi alcuni servizi
quotidiani diretti alla popolazione, come quasi tutti i servizi bancari e di
trasporto merci, l’istruzione e i servizi postali: in tutti i casi menzionati è possibile una paralisi del 100% delle attività.
E così ci si trova a pagare la mora a causa dello sciopero della posta che causa un ritardo nella consegna delle bollette o a non poter prelevare i propri soldi per lo sciopero delle banche. E questo per giorni, settimane o chissà...
Mi è anche capitato di restare bloccata per varie ore dentro un aereo fermo sulla pista di decollo (fuori 200 gradi), perché i funzionari addetti al controllo bagagli avevano deciso di applicare scrupolosamente i controlli a tutte le valigie, provocando così un grave ritardo su tutti i voli.
Fin qui un pò di folclore, che a tratti fa sorridere (e a tratti no). Ma cosa succede quando a scioperare sono, invece, i poliziotti? Nell'aprile 2014 a causa di uno sciopero nella Bahia, nella sola Salvador e area metropolitana
hanno perso la vita 39 persone in meno di 48 ore (anche se è vero che in generale lì la situazione non è un granché rosea, con una media di omicidi, nel 2013, di circa 4 persone al giorno). Per bloccare l’emorragia di
violenza, la Presidente Dilma aveva addirittura inviato l’esercito.
Insomma, c'è sciopero e sciopero, in ogni caso è meglio saperlo prima...