martedì 25 novembre 2014

Natale in Italia

Ecco, ci siamo. Finalmente venerdí parto e me ne vado un mesetto in Italia, passo il Natale lí e poi torno. Non é molto che manco, ma credo di averne proprio bisogno, se l'altro giorno mentre ero al supermercato ho sentito in filodiffusione una canzone di Ramazzotti e mi é venuto un groppo in gola. La canzone faceva cagare, fra l'altro. Ma era in italiano. E fa un certo effetto sentire la tua lingua mentre ti destreggi fra un mamão e un abacaxi (ananas).
 
Prenderó il solito volo TAP, l'unico che mi porta a Roma con un solo scalo (a Lisbona). In realtá anche l'Air France ha inaugurato un volo diretto Brasilia - Parigi, ma i costi sono abbastanza proibitivi e la frequenza solo tre volte a settimana. E cosí mi spareró per l'ennesima volta un viaggio di 24 ore, se si conta il tempo da casa qui a casa lí. E per giunta da sola con i miei due marmocchi scatenati.                        

 

La valigia, ovviamente, non é ancora pronta, ma ho la lista delle cose necessarie, e tanto basta. Dovró portare vestiti pesanti, giacche, etc. 
Forse l'unica cosa che mi mancherá di Brasilia sará il caldo, che c'é piú o meno tutto l'anno (ma anche un clima sempre uguale, parliamoci chiaro, é una noia).


Dell'Italia invece mi mancano troppe cose, non riesco proprio a pensare di vivere qui per sempre. Mi manca la mia famiglia e gli amici, ovvio, ma non solo. Mi manca la possibilitá di fare una passeggiata in centro, arrivare a piedi piú o meno ovunque, sentir parlare la mia lingua e, inutile negarlo, il cibo italiano. 
E poi, a dirla tutta, il Natale qui é troppo strano. Pure se ti propongono Babbo Natale e le renne resta poco credibile in un paese tropicale.


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